Giunta a Nuoro nel 1919 per insegnare, grazie ad una lettera di presentazione di Grazia Deledda (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936), Ofelia attirò l'attenzione del maturo Antonio Ballero, insegnando entrambi materie artistiche nella locale “Scuola Normale”. Il matrimonio tra Ofelia e Antonio Ballero avvenne nel 1921. In seguito, sempre nella prima metà degli Anni Venti, i coniugi Ballero si trasferirono a Sassari, dove Antonio andò ad insegnare. Rimasta vedova nel 1932 e in seguito risposatasi, Ofelia rimase sempre legatissima alla figura di Ballero, per il quale fu modella e musa per numerosissime opere. A lei, morta nel 1985, si devono i tre lasciti fatti alla città di Sassari, consegnati alla Pinacoteca un tempo sita al Museo G. A. Sanna ed ora esposti al Mus'A – Museo Sassari Arte Pinacoteca al Canopoleno, posto nel centro storico sassarese.
Bibliografia
AA.VV., Pittura sarda del Novecento nelle collezioni statali, a cura di Arbace L. e Dettori M. P., catalogo della mostra, Umberto Allemandi & C., Torino, 2009, p. 90.