Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Remo Branca
Sassari 04/05/1897
Roma 26/07/1988

Xilografo, illustratore, pittore, ma anche critico d'arte, storiografo e critico letterario: Remo Branca fu decisamente una delle figure più significative nel campo artistico e umanistico della Sardegna del XX secolo. Nato il 4 maggio 1897 a Sassari, conseguì la Laurea in Giurisprudenza nel 1921, seguendo le volontà della famiglia, ma il suo percorso verso l'Arte, iniziato già da alcuni anni, conobbe il riconoscimento nel diploma artistico conseguito nel 1927 a Firenze; infine nel 1936 prese la seconda Laurea, in Lettere. Collaboratore delle riviste Il Nuraghe e Il Giornalino della Domenica, nel 1922 partecipò all'Esposizione d'Arte Sardo-Piemontese tenuta ad Alessandria. Come fece Biasi, Remo Branca volle documentarsi sulla sua terra, la Sardegna, e nel 1923 si recò a Orani per poter osservare da vicino gli ultimi esempi della patriarcalità agro-pastorale sarda, prossimi a scomparire incalzati dal progresso economico-sociale che iniziava a penetrare anche nell'interno isolano. Sebbene padroneggiasse l'olio e l'acquerello, il suo amore fu il legno, una materia da plasmare: si dedicò alla xilografia, divenendo un esperto. Aprì allora (1924) la Scuola d'Arte Decorativa ad Iglesias, insegnando incisione e poi collaborò a lungo e assai proficuamente con la rivista L'Eroica, fondata e diretta da Ettore Cozzani (La Spezia, 1884 – Milano, 22 giugno 1971) sin dal 1911 a Spezia (ometto volutamente il “La” come ogni buono Spezzino farebbe), nel suo secondo e ultimo ventennio di uscite mensili (1924-1944). Nel 1932 ottenne la medaglia d'Oro al Concorso della Regina, per la sezione “xilografia”. Remo Branca fu realista naturalista nella sua arte: le sue incisioni sono studiate e accurate come immagini fotografiche. Fu il vessillifero della xilografia sarda e non approvò la linoleografia utilizzata da Giuseppe Biasi a partire dal 1928. Artista e uomo di Lettere, Remo Branca accostò all'Arte l'insegnamento nella Scuola, iniziato a partire dagli Anni Venti e proseguito fino al pensionamento. Alla sua arte incisoria preferita Branca dedicò nel 1965 il libro La Xilografia in Sardegna, nel 1967 scrisse il Breviario di Xilografia e nel 1973 completò la “trilogia” con il volume intitolato Corpus Sardoum Incisorum. Dal 1968 al 1978 diresse la rivista Frontiera, un mensile di arte e letteratura che raccolse e divulgò l'opera di tanti artisti sardi. Nel 1975 fu autore del libro intitolato Una vita nell'arte di Francesco Ciusa. Branca passò gli ultimi anni a Roma, dove si era trasferito, spegnendosi alla fine del luglio 1988, all'età di 91 anni.

 

Bibliografia

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