Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Cesare Cabras
Monserrato 13/11/1886
Monserrato 13/11/1968

Allievo dal 1905 al 1907 del decoratore Giuseppe Conci, Cesare Cabras, portato a un naturalismo emotivo, all'età di 21 anni lasciò la natia Monserrato (vi nacque il 13 novembre 1886, figlio di agricoltori: all'epoca il paese era chiamato Pauli Pirri), per iscriversi a Roma all'Accademia di Belle Arti. Conseguì il diploma nel 1912, maturando una composizione figurativa assai ligia ai canoni accademici, d'impronta attardata e contrastante con il rinnovamento allora in atto con la Secessione romana: la sua formazione, fatta sotto l'insegnamento di artisti di calibro ma esponenti dell'arte del Secondo Ottocento (ad esempio Domenico Bruschi, Perugia, 13 giugno 1840 – Roma, 19 ottobre 1910) portò alla nascita di opere venate di cariche poetiche ed ispirate alla propria terra, soprattutto paesaggi del Campidano, la grande piana della Sardegna sud-occidentale. Nel 1913 fu allievo per un certo periodo di Pietro Gaudenzi (Genova, 18 gennaio 1880 – Anticoli Corrado, Roma, 23 dicembre 1955) e seguì all'Accademia inglese i corsi di nudo. Durante il Primo Conflitto Mondiale rientrò in Sardegna e dal 1922 fino al 1930 si stabilì a Teulada, dove la sua pittura maturò la serie di opere intitolata “Aie”: una cospicua produzione protrattasi per diversi anni, incentrata su una visione figurativa realista a cui unisce alcuni elementi dell'illustrazione (pulizia del tratto, schematismo ordinato geometrizzante della composizione), dove il cromatismo leggero e curato appare intriso di sensibilità emotiva, come una poesia alla sua Sardegna (ritrasse anche molti paesaggi, figure, scene paesane ed eseguì apprezzati ritratti). A questa bravura di Cabras corrisposero moltissime mostre, premi e menzioni nelle numerose esposizioni, in Sardegna, Italia e anche all'estero: dal 1921 al 1945 sono oltre 15 gli eventi nazionali e internazionali a cui partecipa, tra i quali ad esempio le Biennali veneziane edizioni 1932, 1934 e 1936. Nel 1934 fece un viaggio in Libia, da cui riportò le visioni dei paesaggi africani. Al rientro fece amicizia con lo scultore sassarese Gavino Tilocca, a Cagliari perché chiamato alle armi e poi restatovi altri anni per lavoro. Con il Secondo Dopoguerra, sebbene avanti nell'età, Cabras proseguì a dipingere, mantenendo sempre la sua “maniera” e rifiutando i nuovi stimoli e le nuove correnti: questa posizione conservatrice lo portò ad arroccarsi a metà degli Anni Cinquanta in opposizione alla nuova generazione di pittori sardi, contro i quali mosse l'accusa di “non saper dipingere”. Compiuti e festeggiati gli ottant'anni di vita insieme ai sessant'anni di attività con una mostra personale, scomparve nella sua Monserrato nel giorno del suo compleanno, il 13 novembre 1968.

 

Bibliografia

AA.VV., Pittura sarda del Novecento nelle collezioni statali, a cura di Arbace L. e Dettori M. P., catalogo della mostra, Umberto Allemandi & C., Torino, 2009, p. 71.

Altea G. – Magnani M., Pittura e Scultura dal 1930 al 1960, Ilisso, Nuoro, 2000, pp. 10, 31, 38, 40, 42-44, 50-51, 53-54, 73-74, 76, 106-107, 113-114, 116, 123-124, 126, 138, 140, 155-157, 177-178, 188-189, 197, 220, 238, 257.

Altea G. – Magnani M., Pittura e Scultura del Primo Novecento, Ilisso, Nuoro 1995, pp. 150, 155-157, 220, 224, 227, 257, 262, 269, 278, 284, 287.

Còlomo G., Albo generale artisti sardi, Edizioni Nuova Europa, Firenze, 1978, pp. 75-77.

Frongia M. L., MAN - Catalogo della collezione, Stampacolor, Muros (SS), 1998-99, pp. 116 e ss.

Pintore L., Quadreria del Comune di Sassari – Catalogo generale, Soter editrice, Villanova Monteleone (SS), 2000, p. 51.

Spanu L., Artisti sardi del XIX-XX secolo, Artigianarte Ed., Cagliari, 1991, pp. 27-29.


 

Fonti Web

All'artista è stato dedicato da parte del nipote Stefano Cabras il sito www.cesarecabras.it.