Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Antonio Mura
Aritzo 12/01/1902
Firenze 07/04/1972

Mura nacque ad Aritzo, paese posto sulle montagne del centro Sardegna, il 12 gennaio 1902. Trasferitosi a Cagliari per gli studi, nel 1922 lasciò il liceo classico e seguendo la propensione per l'arte, si recò a Roma per iscriversi all'Accademia di Belle Arti: tra i suoi professori, il suo vero maestro fu Adolfo De Carolis (Montefiore dell'Aso, Ascoli Piceno, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928), che lo instradò per l'arte incisoria, ma ebbe anche docenti quali Giovanni Costantini (Castions di Zoppola, Pordenone, 4 agosto 1880 – La Spezia, 17 maggio 1956), Duilio Cambellotti (Roma, 14 maggio 1876 – 30 gennaio 1960) o Ermenegildo Luppi (Modena, 21 ottobre 1877 – Roma, 19 ottobre 1937).

Conseguì il diploma tre anni dopo, nel 1925, e subito partecipò alla III Biennale Romana. La sua pittura risentì sempre della forte formazione ricevuta dai maestri: fu solida nella composizione e nella strutturazione degli equilibri, espressiva nei colori, resi sempre con realismo e stesura tecnicamente impeccabile, tutto reso con un disegno lindo e regolato dai canoni classici: di ispirazione fu la Sardegna ma non intesa nella dimensione etnografica, infatti nei suoi quadri e nelle sue incisioni ad essere protagonisti furono gli uomini e le donne sarde, con le loro fisionomie e le loro psicologie contenenti storie ed esperienze, gioie e dolori che Mura tentò di trasmettere nelle sue opere per raccontare la storia di vita del suo popolo.

Nel 1927 dipinse “La venditrice di rami”, quadro che fu esposto al “Palazzo dell'Economia” (attuale Direzione del Banco di Sardegna) a Sassari e fu acquistato dalla Camera di Commercio sassarese.

Nel 1929 fu presente alla Primaverile Fiorentina e seguirono altre esposizioni a cui partecipò puntualmente sempre con opere apprezzate ed osservando le innovazioni e le varie correnti artistiche che si affacciarono nel tempo sulla scena. Presente alle varie edizioni annuali delle Sindacali Fasciste di Belle Arti regionali a partire dal 1930, portò sue opere alle mostre nazionali di Firenze nel 1933, di Napoli e della II Quadriennale romana nel 1935. Compì alcuni viaggi in città italiane quali Firenze, Milano e Venezia per studiarvi i capolavori dei grandi del passato e a Roma si stabilì per quattro anni, dal 1936 al 1940. Fu presente alla XX Biennale di Venezia nel 1936, facendosi notare come incisore. Nel 1937, tenendo studio a Roma, gli fu commissionato il ritratto del Cardinale Pacelli (futuro Papa Pio XII) dall'Università Cattolica di Washington. Nello stesso anno venne insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Mercedario. Durante gli Anni Quaranta rientrò in Sardegna ed eseguì delle opere per la chiesa Parrocchiale della natia Aritzo. Attivo anche durante la guerra e nel Dopoguerra, dipingendo ed esponendo, si stabilì definitivamente a Cagliari nel 1948, iniziando ad insegnare. Negli Anni Cinquanta la sua attività di xilografo gli dette soddisfazioni e riconoscimenti ricevuti in varie esposizioni in Italia: sue sono le 14 xilografie della Via Crucis e i 5 dipinti a olio presenti nel Seminario Arcivescovile di Oristano, oltre alla pala d'altare per la chiesa del Sacro Cuore, sempre a Oristano. Nel 1956 fu compreso nel gruppo di incisori sardi (con Mario Delitala, Stanis Dessy etc.) che esposero in gruppo nelle più importanti città tedesche e olandesi. Dal 1961 al 1968 insegnò al Liceo Parificato di Cagliari e poi dal 1968 al Liceo Artistico. Morì a Firenze il 7 aprile 1972, in ospedale.

 

Bibliografia

Altea G. – Magnani M., La Collezione d'Arte della Provincia di Sassari, Soter editrice, Villanova Monteleone (SS), 1996, p. 45.

Altea G. – Magnani M., Pittura e Scultura dal 1930 al 1960, Ilisso, Nuoro, 2000, pp. 50, 72, 74, 157, 190, 202, 210, 220, 243.

Altea G. – Magnani M., Pittura e Scultura del Primo Novecento, Ilisso, Nuoro 1995, pp. 255-256, 262, 269-271, 284, 287-288.

Còlomo G., Albo generale artisti sardi, Edizioni Nuova Europa, Firenze, 1978, pp. 279-281.

Frongia M. L., MAN - Catalogo della collezione, Stampacolor, Muros (SS), 1998-99, pp. 100 e ss.

Pintore L., Quadreria del Comune di Sassari – Catalogo generale, Soter editrice, Villanova Monteleone (SS), 2000, pp. 112-113.

Senza Nome, Antonio Mura, catalogo della mostra tenutasi ad Aritzo (NU) nell'agosto 1999, Edizioni Insula, Nuoro, 1999.

Spanu L., Artisti sardi del XIX-XX secolo, Artigianarte Ed., Cagliari, 1991, pp. 88-91.


 

Fonti Web

All'artista è stato dedicato da parte dei nipoti il sito web.tiscali.it/antonio_mura/.