Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Francesca Devoto
Nuoro 1912
Nuoro 1989

Membro della nota e facoltosa famiglia nuorese, Francesca ebbe la possibilità di fare un apprendistato artistico di sapore tutto Ottocentesco nello studio fiorentino della pittrice Nerina Simi (Firenze, 13 aprile 1890 – 4 febbraio 1987), nota “Nera” e figlia del celebre Filadelfo Simi (Levigliani, Lucca, 11 febbraio 1849 – Firenze, 5 gennaio 1923). Appresa la lezione dei canoni accademici dalla Simi, Francesca Devoto elaborò una sua pittura e il pubblico poté conoscerla e apprezzarla alla VI Mostra Sindacale Fascista tenutasi a Nuoro nel 1935.

Il favore raccolto le aprì le porte, l'anno dopo, della Galleria Palladino di Cagliari. Francesca Devoto era un'artista aggiornata, introspettiva, favorita anche dalle condizioni economiche di famiglia, che gli permisero di allestire uno studio che, senza dubbio, molti colleghi gli avrebbero invidiato: pienamente in linea col gusto estetico decorativo essenziale del Decò maturo, oltre che bello a vedersi era funzionale, dotato di tanta luce che entrava dalle vetrate che si aprivano sulle montagne di Nuoro. Furono quelle vedute a ispirarla per tante composizioni, studiate ed elaborate nel “comodo” del proprio studio.

Si ha notizia di un solo soggiorno fatto dalla Devoto nella Sardegna “paesana”, secondo l'uso allora invalso da due decenni di vedere dal vivo lo spirito più verace dell'isola, ma il paese scelto era la non troppo lontana Oliena, sebbene il soggiorno abbia lasciato dei dipinti di paesaggi che si discostano dalla restante produzione dell'artista.

La Devoto non fu comunque interessata al folklore, anzi predilesse le scene reali, quotidiane, prive quanto più possibile della “cifra” regionalistica. Fu portata per il ritratto, perché invece che descrittiva della figura la sua fu una pittura indagatrice del soggetto in sé e per sé: le interessavano i soggetti nella loro specificità di individui. Curiosamente maturò anche una terza serie di soggetti: ai paesaggi e ai ritratti si unirono anche vedute d'interno. La veduta d'interno, descrittiva e minuziosa, di gusto miniaturistico, ebbe un vasto successo in Europa (soprattutto Francia, Germania, Impero Asburgico e Russia) a partire dal XVI secolo e fino allo scadere dell'Ottocento: potrebbe forse ricercarsi nell'apprendistato “vecchia maniera” presso Nera Simi questo primo avvicinamento della Devoto a un tipo di pittura di fatto conosciuto pressoché per nulla in Sardegna, ma ben conosciuto e studiato in Italia in ambiente antiquario (massimo esponente ritengo sia stato Mario Praz [Roma, 6 settembre 1896 – 23 marzo 1982]). Le vedute d'interni della Devoto hanno per protagonista il suo studio Decò ed altri ambienti sempre in perfetta linea stilistica moderna e aggiornata, stanze e sale della casa familiare nuorese: piccoli mondi autonomi dove la presenza umana diventa anch'essa elemento d'arredo, oppure è assente facendo così degli ambienti dei teatrini senza figuranti, dove protagonista è la scena.

Francesca Devoto partecipò alle esposizioni tenutesi anche durante il periodo bellico e nel Dopoguerra continuò la sua strada, appartata e impegnata in una pittura attenta, meticolosa, delicata. Si spense nella sua Nuoro all'età di 77 anni, nel 1989.

 

Bibliografia

Altea G. – Magnani M., Pittura e Scultura dal 1930 al 1960, Ilisso, Nuoro, 2000, pp. 69-70, 108, 126, 142, 155, 157, 161.

Frongia M. L., MAN - Catalogo della collezione, Stampacolor, Muros (SS), 1998-99, pp. 107-111.

Praz M., La Filosofia dell'Arredamento, Tea Edizioni, Milano, 1993.