Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Paolo Galleri
Sorso 03/04/1919
Sassari 18/02/2002

Disegnatore caricaturista, ma anche pittore e acquerellista: Paolo Galleri amò tantissimo la sua città, Sassari, che rese protagonista della sua opera attraverso la “rilettura” delle figure cittadine più in vista o comunque conosciute, tradusse graficamente degli aspetti fisiognomici e psicologici dei suoi più “illustri” e noti concittadini, creando una vastissima rassegna di pezzi, in bianconero o dipinti a colori, che veramente hanno preservato un pezzo della storia locale, quotidiana, della città.

La dote di Paolo Galleri fu quella di conoscere bene i suoi concittadini, osservandoli e sapendone catturare i caratteri, creando così delle caricature veramente gustose, saporite, dissacratorie, come è lo spirito che distingue gli abitanti di Sassari, la “sassareseria” composta da autoironia, salacità, arguzia.

Nacque a Sorso il 3 aprile 1919, ma i genitori furono sassaresi “veraci”: il padre commerciante di tessuti con negozio nella Sassari storica, in Via Cesare Battisti, la madre maestra elementare presso la scuola di Sorso. Suoi fratelli furono Pietro e Nando, anche loro pittori.

Galleri esordì nel 1933, nemmeno quattordicenne ma già noto (e forse temuto) per le sue caricature: fu chiamato ad animare con i sui disegni la pagina di cronaca locale nell’edizione sarda del Giornale d’Italia. Il successo di pubblico fu immediato e il quotidiano sassarese L'Isola lo volle come disegnatore. Studente dell'Istituto Tecnico “Alberto Ferrero La Marmora” (lo stesso dove studiarono Nino Siglienti, Eugenio Tavolara e altri artisti sassaresi), Galleri poté affinare (o affilare, dal punto di vista delle sue “vittime”) penna e pennini frequentando i corsi serali dell'Istituto d'Arte sassarese: fu Stanis Dessy a convincere il genitore ad autorizzarlo e sui banchi il giovane disegnatore trovò in Dessy e in Filippo Figari dei punti di riferimento per l'arte.

Galleri non proseguì però il cammino artistico, ma prese il diploma tecnico e trovò impiego nella Pubblica Amministrazione (dapprima al Catasto, in seguito alle Ferrovie dello Stato, all'Ufficio Lavori di Sassari). Inoltre ebbe anche una vocazione sportiva (atletica leggera, calcio e pallacanestro), a cui dedicò pari tempo che all'arte, che definì per sé come una “salutare malattia”.

Passata la guerra (durante la quale, nel 1943, si sposò), Paolo Galleri fu chiamato dalla Nuova Sardegna, il quotidiano storico di Sassari chiuso durante il Fascismo e riaperto allora da poco: per quasi tre anni ebbe il compito di inserire una sua “creatura” sulla seconda pagina del giornale.

Paolo Galleri fu caro amico del giornalista sassarese Aldo Cesaraccio (Sassari, 1913 – 1991), che come lui conosceva e viveva la “sassareseria”. Galleri ebbe il merito di tradurre il “Sassarese”, quale modello umano di vivere, in disegno, che naturalmente non poteva che essere caricaturale.

Fu anche bravo pittore: poté tenere delle personali in Sardegna (Cagliari, Nuoro, Olbia) e espose anche in alcune mostre in “continente” (Napoli e Venezia). Fu attivo con i suoi pennini e gli inchiostri fino agli ultimi anni, continuando a immortalare in efficaci caricature gli abitanti della sua Sassari. Morì all'età di 82 anni il 18 febbraio 2002.

 

Bibliografia

Còlomo G., Albo generale artisti sardi, Edizioni Nuova Europa, Firenze, 1978, pp. 197-198.

Galleri P., La mappa dell'amore – Immagini e fatti della vecchia Sassari, Stampacolor, Muros (SS), 2002.

Galleri P., Paolo Galleri – Passeggiate sassaresi, Stampacolor, Muros (SS), 1999.