Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Ragazze di Orgosolo
Xilografia su carta velina
1934

Sguardi profondi, abiti tradizionali e uno scorcio del paese di Orgosolo sullo sfondo: Remo Branca sa rendere l'immagine come un'istantanea, ottenendo dalla matrice lignea quella sensazione di freschezza e immediatezza che di norma consente più un'immagine fotografica che un'incisione. Il naturalismo, la stretta aderenza al reale permea la xilografia di Branca, dove ciò che si vede è magnificato per quello che è, o meglio era nel tempo passato della Sardegna interna, con le sue suggestioni date da abiti elaborati e colorati, visuali assolate e gestualità ripetute immutate per generazioni.


 

La fonte d'ispirazione:

Orgosolo

E' il paese forse tra i più conosciuti della Sardegna interna oggi, in Italia e non solo, per il banditismo e il passato ruolo nella contestazione sociale nazionale: nel 1968 vi fu il sollevamento dell'intera popolazione contro lo Stato Italiano per non subire l'imposizione di una servitù militare nella zona denominata “Pratobello”. L'opposizione si estrinsecò con proteste a cui parteciparono donne e uomini di ogni età e alla nascita della protesta in forma artistica con i Murales. I primi Murales dipinti su facciate delle case del paese furono opera, nel 1969, di alcuni anarchici milanesi andati là per sostenere la protesta della popolazione, ma si preferisce prendere come data iniziale del fenomeno artistico il 1975, quando il professor Francesco Del Casino, originario di Siena ma sposato e residente a Orgosolo, iniziò ad istruire giovani orgolesi, sia alunni delle scuole medie sia persone d'età più grande: il fine di Del Casino era quello di abbellire il paese con pitture murarie che avessero lo scopo di ricordare agli abitanti valori etici fondamentali e episodi di storia non solo locale, ma anche nazionale, con fatti e personaggi. Così apparvero sulle pareti l'immagine di Gramsci e vere e proprie denunce contro gli abusi del Potere o le ingiustizie perpetrate, le condizioni dei carcerati e le vite dei latitanti: il tutto illustrato con una pittura richiamante i modi del Cubismo. Tra i vari Murales ve n'è uno che omaggia “Guernica” di Pablo Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973). I Murales sono disegni solidi, massicci, con colori forti, innaturali, quindi delle visioni di forte impatto. Tra gli orgolesi si segnalò, nell'eseguire i Murales, Pasquale Buesca: in totale furono eseguiti, negli anni, circa 150 Murales, realizzati spesso su intonaci stesi di fresco, così da consentire l'assorbimento dei pigmenti, mentre altri furono realizzati su superfici esistenti. Il Muralismo orgolese continuò nella seconda metà Anni Settanta e seguì il rasserenarsi della tensione politico-sociale nel paese, passando a raffigurare scene di vita quotidiana e tradizionale negli Anni Ottanta, per poi storicizzarsi come stagione espressiva di arte “nata” dal basso e dal popolo.

Oggi Orgosolo conta poco più di 4400 abitanti, è un paese di montagna e vive di un'economia agro-pastorale: in passato, nel primo Novecento, fu luogo di ispirazione per Remo Branca ed altri artisti, e tutt'oggi, per il ruolo ricoperto con il Muralismo nella Sardegna contemporanea, continua a interessare artisti, come ad esempio Adolfo Floris.

Del paese è particolare anche l'abito tradizionale femminile, caratterizzato dalla banda in seta gialla (tinta con zafferano, prodotta con bachi allevati in paese per tradizione secolare) che è denominata Su Lionzu: a questo copricapo si assommano gli altri capi dell'abito tradizionale, ossia Sa Caretta (la cuffia che raccoglie i capelli sotto Su Lionzu), Sa Hamica (la camicia di tela bianca ricamata), Su Bustu (il corpetto che stringe il busto), Su Zippone (il giubbetto rosso scuro e ricamato riccamente), Sas Palas (un secondo giubbetto nero da portare sopra Su Zippone), Sos Saittos e Sa Veste (sono le tre gonne che si portano sovrapposte, tutte con le gale e i ricami) e infine S'Antalena (il grembiule trapezoidale ricamato con ben cinque colori: verde, bianco, rosso, giallo, celeste).


 

Dati di Riferimento
Anno di esecuzione1934
Misure dell'operaLastra: cm 22,5 x 32
Il Supporto
Presenza di un supporto originalePresente
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivoCarta velina
Presenza di lacunePresenti piccole lacune diffuse
Strati Preparatori
Presenza di strati preparatoriAssenti
Pellicola Pittorica
Aspetto della pennellata e/o del "ductus"Xilografia
Presenza di iscrizioniPresenti
TrascrizioneRemo
Tecnica di scritturaInciso in lastra
Tipo di caratteriA stampatello
LocalizzazioneQuadrante inferiore di destra
Presenza di mutamenti del colorePresenti
TipologiaVariazione di tono
IntensitàAccentuata
Vernice
Presenza della vernice e/o finitura originaleAssente