Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Sassari scomparsa
Dipinto a olio su tela
Ignoto

Una targhetta di carta posta sul retro, scritta di pugno dall'artista, recita: “Sassari scomparsa. La porta di Sant’Antonio, una delle quattro delle mura che recingevano la città, vista dalla strada di Portotorres [sic] e la prospiciente chiesa dei Servi”. Per Montixi l'arte pittorica era uno strumento per ricordare e far ricordare il passato della città ai propri concittadini: ogni sua visione è ricca di particolari, minuta, curata con precisione, indugiando con il pennello nel rendere anche la macchia di umido causata dalla pioggia su un muro di chiesa o torre medievale spazzate via decenni prima che Montixi nascesse. La sua pittura fu sempre brillante e viva, cromaticamente ben studiata, stesa con pazienza e con tocchi di pennelli minuti. Il risultato è un salto indietro nel tempo, nel passato che tanti, lui compreso, non vissero ma che lui volle ricostruire e rivivere almeno con lo sguardo.

 


 

La fonte d'ispirazione:

Porta Sant'Antonio, tra Campu di Carra e Santu Flasiu...

L'attuale piazza Sant'Antonio ha alle spalle una lunga storia di modifiche urbanistiche. La parte meridionale della piazza in antico ricadeva entro la cerchia delle mura medievali erette nel XIII secolo e in realtà piazza non era, essendo occupata buna parte della sua area da un isolato di case che sorgeva a ridosso delle mura medievali e presso la porta chiamata Sant'Antonio: l'isolato fu demolito a metà dell'Ottocento, insieme con la porta d'ingresso alla città. La parte bassa del Corso Vittorio Emanuele, chiamata “Campu di carros” andò così a terminare non più in una doppia curva (prima svoltante a destra quindi a sinistra) e con uno stretto tratto di strada prima della porta, ma con uno slargo dalla pianta quadrangolare. “Campu di carros”, storpiato poi in “carra”, significava probabilmente “Spiazzo dei carri”, in riferimento alla larghezza della antica via maestra in quel tratto prima della doppia curva e della porta: uno spazio sufficiente a farvi sostare dei carri. In antico la Porta Sant'Antonio era intitolata a “Santu Flasiu”, ossia San Biagio, perché fuori le mura sorgeva dal Medioevo una chiesa intitolata a questo santo, invocato per le malattie alla gola dalla popolazione. La chiesa era romanica e fu demolita purtroppo nel 1927: ricadeva presso il confine della proprietà Ardisson e si ha materiale fotografico d'archivio che la ritrae nelle sue semplicissime forme. Il titolo a Sant'Antonio Abate lo si deve alla presenza di un'altra chiesa, tuttora esistente e prospettante sull'odierno spazio viario: fu la chiesa annessa al convento dei Servi di Maria e sede di una delle confraternite, con il titolo sempre di Servi di Maria, che operano a Sassari e che da secoli animano la Settimana Santa cttadina. L'edificio fu riedificato nelle attuali forme tra il 1696 e il 1707. La struttura della porta, fotografata nel 1856 poco prima della demolizione, da Edouard Delessert (Parigi, 15 dicembre 1828 – 27 marzo 1898), era quella tipica di strutture difensive del XIII secolo: la porta era aperta alla base di una torre quadrangolare: l'arco dell'apertura era gotico, a sesto acuto e sopra di esso nell'immagine si notano quattro mensole in pietra che in antico dovettero sorreggere una caditoia posta a difesa della porta, mentre alla base la muratura presenta un alto zoccolo a scarpa, probabilmente aggiunto alla fine del XV secolo e richiamante il coevo e similare zoccolo che si osservava alla base della torre principale del castello di Sassari. Con la demolizione della porta e delle mura (restò solo una torre merlata, verso l'imbocco del Corso Francesco Vico), la piazza fu “estesa” verso maestrale, in direzione dello “stradone” per Porto Torres, porzione della “Strada reale” che congiungeva i due capi nord e sud del Regno di Sardegna e che fu riformata per volontà di Carlo Felice di Savoia negli Anni Venti dell'Ottocento, prendendo poi il suo nome: la strada collegò così in maniera stabile il porto di Porto Torres a Sassari e questa a Cagliari e Oristano. L'antico asse viario fu occluso, a metà del Novecento, dalla costruzione di uno stabile destinato ad albergo, abbandonato dopo alcuni decenni di attività ed oggi in attesa di recupero: nella porzione di piazza antistante all’albergo nel 1954 fu collocata la fontana monumentale opera di Eugenio Tavolara, composta da una vasca quadrangolare al cui centro, sopra un dado, si leva una colonna istoriata sulla cui superficie a rilievo sono rappresentati gli avvenimenti più importanti della storia di Sassari e sulla cima sta la statua di Sant'Antonio da Padova (invece che Sant'Antonio Abate). La fontana monumentale ricorda nella forma le strutture lignee dei “Candelieri”, che sfilano passando per la piazza ogni 14 agosto per rinnovare il voto del 1652 alla Vergine Assunta. Oggi la piazza sopporta un intenso traffico veicolare ed a ricordare l'antico aspetto di confine tra città e campagna resta il dagherrotipo di Delessert, che fu ispirazione per Domenico Montixi.


 

Dati di Riferimento
Anno di esecuzioneIgnoto
Misure dell'operacm. 80 x 60
Segnalazione di particolarità e/o allegati

Targhetta di carta applicata sul retro dell'opera: Sassari scomparsa. La porta di Sant’Antonio, una delle quattro delle mura che recingevano la città, vista dalla strada di Portotorres e la prospiciente chiesa dei Servi

Struttura di Sostegno
Materiale costitutivoAbete
Definizione della formaStruttura rettangolare, tipo industriale
Presenza di iscrizioniSassari scomparsa: Porta sant'Antonio
Presenza di deformazioniLeggera arcuatura del ritto di sinistra
Il Supporto
Presenza di un supporto originalePresente
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivoCotone industriale
Presenza di un sistema di aggancio della tela al telaioPresente
Tipologia dell'ancoraggioA grappette
Qualità del tensionamentoBuona
Strati Preparatori
Presenza di strati preparatoriPresenti
Informazione sui materialiPreparazione acrilica industriale
Descrizione del coloreBianco
SpessoreSottile
Pellicola Pittorica
Aspetto della pennellata e/o del "ductus"Fluida
Presenza di iscrizioniPresenti
TrascrizioneD. Montixi
Tecnica di scritturaA pennello
Tipo di caratteriA stampatello
LocalizzazioneQuadrante inferiore di destra
OriginalitàOriginale
Vernice
Presenza della vernice e/o finitura originaleAssente