Tanda iniziò presto a dimostrare il suo interesse per il mondo del lavoro e dei mestieranti nelle occupazioni “meccaniche” e pesanti. L'opera rappresenta l'interno di una conceria, una delle numerose operanti a Sassari al tempo: la scena è ben architettata, con i volumi delle vasche in primo piano a sinistra, i macchinari di legno presso i quali armeggiano due operai resi come essenziali silhouette appena accennate da colpi di pennello con quasi lo stesso colore del legno dei macchinari e un gioco di archi e volumi vuoti utili a prolungare il fondale, portandovi luce, che vibra anche da tutte le superfici murarie, scialbate di bianca calce. La visione si riferisce forse allo stabilimento di Aldo Melis, amico di Tanda ed imprenditore nella Sassari dell'epoca, sensibile all'arte e vicino a figure di artisti del tempo (fu uno dei sostenitori e finanziatori delle mostre della Galleria Il Cancello).
Dati di Riferimento | |
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Anno di esecuzione | 1950 (ca.) |
Misure dell'opera | cm. 99,2 x 69 |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Cartone pressato |
Presenza di deformazioni | Presenti |
Tipologia delle deformazioni | Spanciamenti e depressioni, lievi, diffusi |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Assenti |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Fluida e corposa |
Presenza di iscrizioni | Assenti |
Presenza di mutamenti del colore | Presenti |
Tipologia | Variazioni di tono causati da essudazione del legante e conseguente ossidazione |
Intensità | Media |
Colori interessati | Tutti |
Vernice | |
Presenza della vernice e/o finitura originale | Assente |