Esempio, anche se in acquerello e non a olio, del colorismo e del tratto con cui Stanis Dessy si impose nel panorama sardo degli anni Venti: quest'opera prelude di poco il cambio che avverrà con i primi Anni Trenta ma spiega bene il tipo di approccio al realismo praticato dall'artista nella sua ricerca pittorica. Nitore e pulizia del tratto, sua essenzialità, colori dati con vera perizia (si osservi la resa del pietrame in primo piano in basso, nemmeno tracciato a disegno ma reso col solo colore): la mano di Stanis Dessy è assai felice e dimostra le capacità acquisite. La scena è priva di ogni elemento folkloristico: ritrae un piccolo cantiere (povero, scarno, essenziale) di un’imprecisata località marinara (potrebbe essere sarda come siciliana o pugliese) dove un gozzo è in fase di costruzione. Nessuna cifra regionalistica, la composizione vale per sé stessa, architettata assai bene ed equilibrata.
Dati di Riferimento | |
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Anno di esecuzione | 1928 |
Misure dell'opera | cm. 37 x 26,7 |
Segnalazione di particolarità e/o allegati | Nel volume “Stanis Dessy” – Magnani /Altea – ed. Ilisso2002, la titolarità dell'opera viene attribuita alla Collezione Tomè - proprietà Soprintendenza BAPSAE. |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Cartoncino per acquerello |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Assenti |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Velata |
Presenza di iscrizioni | Presenti |
Trascrizione | S. Dessy 28 |
Tecnica di scrittura | A pennello |
Tipo di caratteri | Corsivo |
Localizzazione | Quadrante inferiore di destra |
Originalità | Originale |
Vernice | |
Presenza della vernice e/o finitura originale | Assente |