Murziani unisce nelle sue vedute al solido disegno di base una vera passione per cogliere i minuti particolari, andando a riprodurre anche lo sgretolamento del singolo cantone di pietra, per tradurre sulla lastra una visione puntuale del monumento o del panorama che fa da soggetto: il fine suo è fissare e preservare la memoria, è uno scopo documentaristico venato di amore per la propria Sardegna, che Murziani ha conosciuto visitando moltissime località e soffermandosi a ricercare in ognuna di esse i luoghi e i monumenti identitari. Le serie delle sue incisioni sono fedeli reportage di queste sue visite e la scelta tecnica di unire acquaforte e acquatinta gli ha permesso di creare queste stupende patine chiaroscurali.
La fonte d'ispirazione:
Il Vicolo del Campanile presso il Duomo sassarese
Questo vicolo, immortalato da Antonio Murziani, un tempo era uno stretto tratto viario a mala pena carrabile che lambiva il lato della cattedrale formato dalla sacrestia vecchia, dalle aule dei Canonici e del Capitolo Turritano (lato sinistro a scendere verso piazza Duomo), mentre dal lato opposto si levava il basso muro privo di finestre dietro il quale operavano due frantoi, appartenuti nella seconda metà dell'Ottocento (secondo i dati presi dal Fondo documentario del Cessato Catasto urbano di Sassari dell'Archivio di Stato) ad Annetta Virdis Ciboddo, moglie del prof. Ettore Pais (il primo che si incontrava da piazza del Comune) e quello proprietà dell'Avv. Don Antonio Solinas Nurra (il secondo, posto più in basso scendendo). Oltre a questi due frantoi, a fare angolo sulla Piazza del Comune (un tempo detta Piazza del Duca) era un'altra casa di piccole dimensioni: nei recenti lavori per i sotto-servizi urbani è stata riportata alla luce la cantina della casa un tempo là esistente. Questa casa e i due frantoi furono demoliti, infatti, a metà del Novecento e l'attuale, larga sede stradale (eccetto la strettoia prima di entrare in piazza Duomo) permette di godere della vista della porzione absidale della Cattedrale e in particolare si osserva la torre campanaria, composta da tre fasi edificatorie. La prima, testimonianza dell'edificio romanico del San Nicola medievale, è un bell'esempio di torre quadrangolare di gusto romanico toscano con forti condizionamenti di elementi mozarabici, ossia provenienti dalla penisola iberica all'epoca (siamo nel XII-XIII secolo) ancora in parte occupata dai musulmani. Gli elementi di gusto “levantino” o “mozarabico” sono i bacini ceramici presenti in alto numero sulle facciate e il bell'arco “arabo” presente nel secondo ordine (ossia “piano” del campanile), con la caratteristica forma a “ferro di cavallo”. Sopra la torre romanica fu aggiunto, nel XV secolo, un primo corpo ottagonale che fu la cella campanaria della cattedrale riedificata in stile gotico aragonese tra il 1480 e il 1520 circa; in ultimo l'attuale cella campanaria, terza “aggiunta” alla torre ed edificata nel 1756. Lungo il muro dell'aula dei Canonici, in seguito al restauro degli anni Cinquanta del Novecento, sono state murate alcune lapidi cinquecentesche di sepolture nobiliari rinvenute sotto il pavimento della navata (Famiglie Pilo, Casaggia, Moros e altre). Da notare infine, volgendo lo sguardo sopra i tetti a destra del campanile, nel palazzo con gli abbaini nel tetto (la Casa Solinas Nurra) la presenza di un corpo cilindrico in muratura, concluso con una calotta o cupolino sormontata da acroterio o puntale in pietra scolpita: è la copertura della scala a chiocciola che dà accesso al tetto del palazzo ma è anche la copia della parte sommitale della torretta che, entrando in Piazza Duomo dal vicolo, si osserva sul fianco della cattedrale e che permette di accedere alla cantoria ricavata all'interno della facciata.
Dati di Riferimento | |
---|---|
Anno di esecuzione | 1985 |
Misure dell'opera | Suppoto: cm 34,5 x 50; Lastra: cm. 23, 5 x 32 |
Segnalazione di particolarità e/o allegati | Titolo originale dell'opera: "Sassari: retro di san Nicola" |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Carta tipo Fabbriano |
Presenza di particolarità | La parte frontale è ossidata a causa dell'esposizione alla luce diretta del sole |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Assenti |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Incisione a acquaforte, acquatinta |
Presenza di iscrizioni | Presenti |
Trascrizione | Murziani Antonio 85 |
Tecnica di scrittura | Inciso in lastra |
Tipo di caratteri | A stampatello |
Localizzazione | Bordo inferiore, quadrante di destra |
Originalità | Originale |
Vernice | |
Presenza della vernice e/o finitura originale | Assente |