Allievo dal 1905 al 1907 del decoratore Giuseppe Conci, Cesare Cabras, portato a un naturalismo emotivo, all'età di 21 anni lasciò la natia Monserrato (vi nacque il 13 novembre 1886, figlio di agricoltori: all'epoca il paese era chiamato Pauli Pirri), per iscriversi a Roma all'Accademia di Belle Arti. Conseguì il diploma nel 1912, maturando una composizione figurativa assai ligia ai canoni accademici, d'impronta attardata e contrastante con il rinnovamento allora in atto con la Secessione romana: la sua formazione, fatta sotto l'insegnamento di artisti di calibro ma esponenti dell'arte del Secondo Ottocento (ad esempio Domenico Bruschi, Perugia, 13 giugno 1840 – Roma, 19 ottobre 1910) portò alla nascita di opere venate di cariche poetiche ed ispirate alla propria terra, soprattutto paesaggi del Campidano, la grande piana della Sardegna sud-occidentale. Nel 1913 fu allievo per un certo periodo di Pietro Gaudenzi (Genova, 18 gennaio 1880 – Anticoli Corrado, Roma, 23 dicembre 1955) e seguì all'Accademia inglese i corsi di nudo. Durante il Primo Conflitto Mondiale rientrò in Sardegna e dal 1922 fino al 1930 si stabilì a Teulada, dove la sua pittura maturò la serie di opere intitolata “Aie”: una cospicua produzione protrattasi per diversi anni, incentrata su una visione figurativa realista a cui unisce alcuni elementi dell'illustrazione (pulizia del tratto, schematismo ordinato geometrizzante della composizione), dove il cromatismo leggero e curato appare intriso di sensibilità emotiva, come una poesia alla sua Sardegna (ritrasse anche molti paesaggi, figure, scene paesane ed eseguì apprezzati ritratti). A questa bravura di Cabras corrisposero moltissime mostre, premi e menzioni nelle numerose esposizioni, in Sardegna, Italia e anche all'estero: dal 1921 al 1945 sono oltre 15 gli eventi nazionali e internazionali a cui partecipa, tra i quali ad esempio le Biennali veneziane edizioni 1932, 1934 e 1936. Nel 1934 fece un viaggio in Libia, da cui riportò le visioni dei paesaggi africani. Al rientro fece amicizia con lo scultore sassarese Gavino Tilocca, a Cagliari perché chiamato alle armi e poi restatovi altri anni per lavoro. Con il Secondo Dopoguerra, sebbene avanti nell'età, Cabras proseguì a dipingere, mantenendo sempre la sua “maniera” e rifiutando i nuovi stimoli e le nuove correnti: questa posizione conservatrice lo portò ad arroccarsi a metà degli Anni Cinquanta in opposizione alla nuova generazione di pittori sardi, contro i quali mosse l'accusa di “non saper dipingere”. Compiuti e festeggiati gli ottant'anni di vita insieme ai sessant'anni di attività con una mostra personale, scomparve nella sua Monserrato nel giorno del suo compleanno, il 13 novembre 1968.
Bibliografia
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Fonti Web
All'artista è stato dedicato da parte del nipote Stefano Cabras il sito www.cesarecabras.it.