Figlio del medico condotto Bardilio e di Adelaide Corti, Mario Delitala nacque a Orani il 17 settembre del 1887: con il suo paese d'origine mantenne sempre un legame profondo, anche se la vita lo portò a numerosi spostamenti in Sardegna e in Italia. Completati gli studi superiori a Sassari e conseguito con qualche fatica il diploma in Ragioneria, appena ventenne Mario Delitala andò a Milano e con il suo diploma ottenne un impiego amministrativo presso la ditta Duchesne, dove rimase impiegato per tre anni (passando dal settore amministrativo al settore grafico). Nel triennio passato a Milano si iscrisse alla Scuola di Disegno Litografico, mentre lavorando alla Duchesne entrò a contatto con la Grafica e l'Illustrazione pubblicitaria che all'epoca rappresentavano il settore più aggiornato e rinnovato dell'arte italiana: Mario Delitala divenne così, muovendosi da autodidatta, artista nel disegno e nella pittura. Rientrò in Sardegna, nella sua Orani, nel 1911 e le sue capacità gli permisero di eseguire un paio di lavori commissionati dal Comune oranese e l'anno seguente di entrare nella ristretta serie di artisti scelti per eseguire le decorazioni delle sale interne dell'allora appena ultimato Palazzo comunale di Cagliari. La sala decorata da Delitala andò purtroppo distrutta con i bombardamenti dell'inverno-primavera 1943 che colpirono anche quell'ala del Municipio. Trasferitosi a Cagliari per l'esecuzione della commissione, ebbe modo di conoscere meglio e di entrare in rapporti di amicizia con artisti sardi ben affermati quali Filippo Figari, Remo Branca e Francesco Ciusa (Nuoro, 2 Luglio 1883 – Cagliari, 26 febbraio 1949). Partito nel 1915 per prendere parte al Primo Conflitto Mondiale, nel 1920 si trasferì a Venezia per proseguire la sua formazione e affinarla: incisore e pittore, Delitala restò nella città lagunare fino al 1923, studiando l'arte figurativa (soprattutto il colorismo ammirabile nella grande raccolta di opere cinquecentesche presenti in chiese e palazzi) e seguendo i corsi alla Scuola del Nudo e dell'Incisione. Rientrato in Sardegna, Mario Delitala andò incontro a un periodo particolarmente positivo, ricco di commissioni: nel biennio 1924-1926 decorò l'Aula Consiliare del Municipio di Nuoro, tra il 1925 e il 1927 eseguì la decorazione della Cattedrale di Lanusei, poi tra il 1928 e il 1933 (eccetto una sosta di alcuni mesi tra il 1929 e il 1930 per un viaggio a Bengasi in Libia dove abitava il fratello Gonario) eseguì a Sassari le decorazioni delle Aule Magne dell'Università di Sassari e dell'allora appena ultimato Liceo Classico “Domenico Alberto Azuni”, ad Alghero poi decorò alcune parti della Cattedrale. Queste importanti commissioni, insieme a un numero cospicuo di opere (dipinti, incisioni ad acquaforte, xilografie e litografie) collocate in collezioni pubbliche e private e la considerazione conquistata nel panorama nazionale, come attestano le partecipazioni dalla metà degli Anni Venti alle edizioni della Biennale Veneziana e della Quadriennale Romana, fecero meritare a Mario Delitala nel 1934 l'importante incarico di dirigere l'Istituto d'Arte di Urbino, uno dei più importanti d'Italia. Il Delitala professore ottenne da allora diversi incarichi in sedi prestigiose, quali Perugia e Pesaro dopo il 1942, quindi rientrò in Sardegna per dirigere l'Istituto d'Arte sassarese dal 1945 al 1949, quando fu trasferito in quello di Palermo, dove rimase fino al 1961. Nel periodo siciliano Delitala, che nonostante l'insegnamento aveva continuato a produrre artisticamente, poté avere importanti commissioni di rilievo: a Caltagirone nel 1955 eseguì dei cicli musivi, nel 1956 decorò il Sacrario di Agrigento e nel 1957 ottenne l'incarico per il ciclo decorativo nella Sala Riunioni della Camera di Commercio di Trapani, infine nel 1959 eseguì la pala d'altare per la chiesa palermitana di Nostra Signora della Consolazione. Rientrato a Sassari, in pensione continuò a dipingere, grazie al dono di una vita veramente lunga, per un altro trentennio, fino a che le condizioni di salute glielo resero possibile. Decano della Scuola Sarda novecentista, con una vasta produzione di opere pittoriche e incisorie, conseguiti numerosissimi e importanti riconoscimenti e premi di livello nazionale, Mario Delitala per la sua lunghissima esistenza ha amato e tratto ispirazione dalla Sardegna e dal suo popolo, di cui ha lodato le doti e cercato di comprendere i difetti, riversando questa carica emozionale nell'arte che per lui è stata sempre aggiornata, moderna nel linguaggio ma tradizionale, radicata nella terra sarda per il contenuto. Mario Delitala si spense a Sassari 20 giorni prima di compiere 103 anni, il 28 agosto 1990.
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