Noto al grande pubblico come scrittore, Giuseppe Dessì fu anche pittore (usò l'olio, la tempera e l'acquerello). Nacque il 7 agosto 1909 a Cagliari, nella Via Mazzini, in una delle case che poi furono demolite presso il Bastione di Saint Remy e la porta che conduce al quartiere Castello. I genitori erano Francesco e Maria Cristina Pinna. A causa dei continui impegni del padre, ufficiale del Regio Esercito, Giuseppe Dessì insieme alla madre trascorse tutta l'infanzia e buona parte dell'adolescenza nel paese materno, Villacidro, nella casa del nonno, dove scoprì la propria vocazione per la Letteratura, mentre i paesaggi silenziosi delle montagne sulle cui pendici il paese sedeva e la grande piana del Campiadano instillarono in lui un grande amore per la Sardegna, che tradusse in opere letterarie ma anche in disegni e dipinti, essendosi dedicato con passione anche all'Arte. Da giovane per Dessì valse il detto “genio e sregolatezza”, perché fu alquanto ribelle e insofferente verso la scuola, tanto che fu bocciato diverse volte al cagliaritano Liceo Classico “Dettori”, nonostante amasse leggere e avesse letto veramente molta più letteratura di tanti suoi coetanei: si appassionò alla Filosofia e malgrado i trascorsi scolastici, fu notato e seguito dal suo insegnante di Filosofia Delio Cantimori (Russi, Ravenna, 30 agosto 1904 – Firenze, 13 settembre 1966), che lo spinse a non farsi travolgere dal proprio malessere adolescenziale ed ad impegnarsi perché aveva ottime possibilità di riuscire negli studi. Grazie all'aiuto di Cantimori, Dessì decise di proseguire gli studi e, diplomatosi, si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'Università di Pisa. Tentò l'esame d'ammissione alla Scuola Normale ma non fu accettato, nondimeno ebbe fra i suoi amici vari studenti della Normale, quali Aldo Capitini (Perugia, 23 dicembre 1899 – 19 ottobre 1968), Arnaldo Momigliano (Caraglio, Cuneo, 5 settembre 1908 – Londra, 1° settembre 1987) che poi divennero letterati assai noti; frequentò insieme a loro la redazione della rivista Letteratura (fondata nel 1937 a Firenze). Dessì poté formarsi a Pisa sia come intellettuale sia come politico, respirando l'opposizione al Regime Fascista e riuscendo a portare avanti i suoi ideali in modo da non finire al confino. Laureatosi nel 1936, non rientrò in Sardegna, iniziando l'insegnamento e segnalandosi per la sua preparazione in varie città italiane del settentrione, tanto che fu nominato nel 1939 Provveditore agli Studi di Sassari: fu il primo di una serie di incarichi in diversi capoluoghi italiani. Come scrittore, sebbene avesse già scritto vari racconti a partire dagli ultimi anni di Liceo, è con il 1939 che esordì al pubblico con il romanzo San Silvano e con la raccolta di racconti La sposa in città. È la Sardegna ad essere protagonista dei suoi romanzi, dove si pone il problema della modernità (proveniente dalla Penisola italiana) che travolge la tradizione e dove la disunità degli uomini è il punto debole che fa vacillare la positiva dimensione arcaica sarda. Nel 1942 seguì il romanzo Michele Boschino, nel 1945 il libro Racconti vecchi e nuovi e altri romanzi fino al 1972, quando presentò al Premio Strega il romanzo Paese d'ombre, capolavoro della sua produzione, struggente racconto che riassume il suo rapporto intimistico con la propria terra, la Sardegna, dalla quale era oramai lontano avendo preso dal Dopoguerra residenza a Roma. Politicamente di sinistra, sebbene avesse dato un aiuto per fondare la sezione sassarese del Partito Socialista nell'immediato Dopoguerra, non prese la tessera. Trasferitosi nella Capitale, nel 1960 si candidò come indipendente per il PCI nel collegio di Grosseto, fu eletto e fu rieletto nel 1964, infine prese la tessera del PCI nel 1974. Dedicò alla pittura solo il poco, risicato tempo che gli avanzò da questa sua grande attività intellettuale e politica: nel 1957 partecipò a una mostra collettiva a Cagliari, poi espose insieme ad altri artisti sardi sia a Roma che in alcune località della Sardegna. Alla pittura dedicò più tempo dopo il pensionamento, conseguito nel 1972, aumentando anche la produzione di opere. Nel 1974 fu presente a una mostra in Liguria, ad Albissola. Si spense all'età di 67 anni a Roma, il 6 luglio 1977: nel 1986 gli fu dedicato il Premio Letterario che da allora si tiene annualmente a Villacidro, gestito dalla Fondazione Giuseppe Dessì, amministrata dal Comune villacidrese e dalla Regione Autonoma della Sardegna.
Bibliografia
Còlomo G., Albo generale artisti sardi, Edizioni Nuova Europa, Firenze, 1978, p. 159.
Dettori M.P., Giuseppe Dessì, catalogo della mostra tenutasi a Villacidro presso il Mulino Cadoni dal 28 settembre al 31 ottobre 2010, Fondazione Giuseppe Dessì, Villacidro (CA), 2010.
Fonti Web
All'artista è dedicata, da parte della Fondazione a lui intitolata, una sezione nel sito www.fondazionedessi.it.