Ausonio Tanda iniziò con gli Anni Sessanta un periodo connotato da sperimentalismi e nuovi percorsi che lo portarono a osservare il mondo suo contemporaneo occupato nella rapida, esponenziale crescita dettata dal progresso tecnologico, legato strettamente alla logica capitalistica. L'avanzamento nel campo tecnologico, l'influenza di letteratura e cinematografia che oramai avevano formato il genere della “fantascienza”, portarono Tanda a percorrere la strada di forme “metalliche”, dure e fredde, quasi antitetiche alla natura e all'uomo. Questa opera testimonia il percorso dell'artista, che attraverso astrattismi simili (una forma triangolare, con una superficie sfaccettata, vagamente antropomorfa e di impatto primitivista), giunse a far maturare in seguito la serie dei “Cyborg”.
Dati di Riferimento | |
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Anno di esecuzione | 1963 |
Misure dell'opera | cm. 48 x 66 |
Segnalazione di particolarità e/o allegati | L'opera ha subito, nel tempo, alterazioni irreversibili |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Carta |
Presenza di deformazioni | Presenti |
Tipologia delle deformazioni | Increspature da umidità addotta |
Presenza di modificazioni causate dall'azione di organismi | Presenti |
Descrizione dell'aspetto di queste modificazioni | Macchia rossiccia piatta provocata da perdita di colore del listello di base |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Assenti |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Pittura a china applicata a tampone con tela stroppicciata |
Presenza di iscrizioni | Presenti |
Trascrizione | Ausonio Tanda 63 |
Tecnica di scrittura | A matita |
Tipo di caratteri | Corsivo |
Localizzazione | Quadrante inferiore di destra |
Originalità | Originale |
Presenza di mutamenti del colore | Presenti |
Tipologia | Variazione di tono da ossidazione |
Intensità | Accentuata |
Vernice | |
Presenza della vernice e/o finitura originale | Assente |