Forse il dipinto è da identificare con “Casette a Stintino” o con “Via di Stintino”, due quadri che furono esposti alla personale tenuta da Iginio Zara nel 1942 a Sassari: il paesaggio dell’assolata strada in terra battuta e delle semplici, armoniche e mediterranee case del borgo marinaro si veste di luminosi colori, compatti e quasi palpabili, che scorrono sulle superfici intonacate, variando armonicamente da facciata a facciata, mentre restano solide la tonalità terrosa del suolo e quella tersa del cielo. Zara sa comporre i suoi dipinti, giocando con le ombre che vanno a cadere dove meglio gli occorrono, o inserendo particolari non reali per licenza pittorica e che divengono punti focali, come il lampione in ferro battuto, con la vecchia lanterna, non esistito essendo arrivata la luce elettrica a Stintino solo nel 1958 e non essendovi mai stato precedentemente impianto d'illuminazione pubblica a gas.
La fonte d'ispirazione:
Stintino e le sue architetture domestiche caratteristiche
Il borgo marinaro di Stintino nacque come frazione del comune di Sassari nell'agosto del 1885, a seguito di un regio decreto che nel giugno precedente stabilì che l'Asinara doveva divenire Stazione Sanitaria Internazionale e Colonia Penale Agricola e che quindi i suoi abitanti (pastori sardi e pescatori provenienti da Camogli e Ponza) dovevano abbandonare le loro case e i piccoli centri abitati che avevano eretto a partire dal XVIII secolo. Grazie all'intermediazione dei due Fratelli Murtula, sassaresi che all'Asinara trascorrevano periodicamente dei soggiorni, attraverso un memoriale presentato al Prefetto, le famiglie di pescatori (45 nuclei in totale), ottennero un incentivo e delle facilitazioni statali e comunali per fondare un nuovo paese sulla costa sarda: nacque così Stintino, sorto nel volgere di pochi mesi su una penisola che offriva due approdi naturali e dotato di un piano regolatore che fece sorgere ordinatamente le nuove abitazioni. Le case erette a Stintino erano soprattutto funzionali ma anche caratteristiche per le linee semplici, linde, e per i colori pastello: erano delle perfette architetture domestiche “mediterranee”, ordinate su una maglia viaria ortogonale dalle fughe prospettiche tali da richiamare anche, negli assolati pomeriggi estivi, certe visioni di sapore metafisico. Stintino divenne, tra la fine Ottocento e il primo Novecento, meta turistica per alcune famiglie della borghesia sassarese, che raggiungevano il borgo tramite i barconi che lo collegavano a Porto Torres non essendovi strada degna di tale nome fino alla fine degli Anni Cinquanta. Le prime famiglie di turisti presero in affitto le case dai pescatori, poi a partire dagli Anni Sessanta del Novecento iniziò ad essere conosciuta ed apprezzata per il bellissimo mare e nel volgere di due decenni Stintino divenne metà turistica di primo piano in Sardegna. Ottenuta l'indipendenza amministrativa nel 1988 da Sassari, come comune ha programmato negli ultimi decenni la propria crescita turistica divenendo oggi una bella e accogliente località sia per il turismo balneare sia per il turismo da diporto. Nel centro del paese, nel nucleo storico, sono rimaste diverse delle originarie case dei pescatori: quasi tutte sono state restaurate negli anni e rese più confortevoli: le strade oggi asfaltate e trafficate hanno cancellato quell'aura metafisica che pareva aleggiare per le vie assolate e deserte, un tempo, e che oggi è rimasta fissata sulle tele di artisti quali Giuseppe Biasi e Iginio Zara, ed altri ancora, che furono colpiti e ispirati proprio dalla luce e dall'atmosfera “sospesa” che il borgo di Stintino offriva ai visitatori nelle estati della prima metà del Novecento.
Dati di Riferimento | |
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Anno di esecuzione | Ante 1942 |
Misure dell'opera | cm. 40 x 31 |
Segnalazione di particolarità e/o allegati | Nei precedenti Inventari Camerali l'opera è registrata come "quadro a pastello" |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Tavola di masonite |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Presenti |
Informazione sui materiali | Imprimitura acrilica |
Descrizione del colore | Nero |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Fluida |
Presenza di iscrizioni | Presenti |
Trascrizione | I. Zara |
Tecnica di scrittura | A pennello |
Tipo di caratteri | A stampatello |
Localizzazione | Quadrante inferiore di destra |
Originalità | originale |
Presenza di mutamenti del colore | Presenti |
Tipologia | Variazioni di tono |
Intensità | Media |
Colori interessati | Tutti |
Segnalazioni di particolarità e/o allegati | I pigmenti vengono progressivamente assorbiti dall'imprimitura nera |
Vernice | |
Informazioni sui materiali | Assente |