Un Delitala ormai maturo, settantenne, eseguì questo dipinto nel 1964, tre anni dopo aver lasciato la Sicilia: è ritratto un angolo del centro storico di Sassari, una porzione della piazza-sagrato della Cattedrale di San Nicola, monumentale Duomo della città. Mario Delitala fa omaggio alla sua città di adozione di varie vedute panoramiche, cogliendo anche in questi spazi la parte della Sardegna sì meno etnografica ma comunque sempre identitaria, anzi forse preziosa perché consistente nella parte di realtà sarda urbana, minoritaria in proporzione all'isola così ampia e sotto-popolata. L'olio traccia le pezze degli intonaci, ne indaga le corrosioni restituendo le cromie consunte dei palazzi storici, così come la pietra calcarea del pronao porticato della Cattedrale e della navata, sulla sinistra, è coperta dalla patina del tempo e degli agenti atmosferici. Il cielo pare quello di mezza stagione, velato da alcune nuvole, mentre lo scorcio della piazza è inanimato, essendo assenti persone o automobili e questo vuoto porta a una dimensione quasi intimistica dello spazio urbano: il senso di vuoto, un tempo sospeso che può sottendere una sottile angoscia.
La fonte d'ispirazione:
Oggi piazza, in passato sagrato del Duomo di Sassari
Lo spazio conosciuto come piazza Duomo nacque come sagrato della cattedrale di Sassari. Un sagrato (si riporta la voce del Dizionario Hoepli) è uno <<Spazio di terreno benedetto davanti all'entrata di una chiesa, spesso delimitato da colonne e balaustre o sopraelevato e munito di gradini>>. La Piazza Duomo sassarese in antico fu delimitata da muri di cinta, demoliti nel primo Ottocento (disegno di Enrico Costa, Fig. 1, e affresco di Giuseppe Sciuti – particolare, Fig. 2, sala del Consiglio provinciale di Sassari). La piazza odierna si presenta articolata su più livelli, in modo irregolare, intorno alla mole della Cattedrale di San Nicola, Duomo cittadino e prima chiesa dell’Arcidiocesi di Sassari (Fig. 3, illustrazione da “Le Cento città d'Italia”, ritoccata a pastello). La piazza ha la porzione più ampia a ponente, in direzione del Seminario e verso le Vie Maddalena e Turritana, mentre dirimpetto alla facciata del Duomo vi è un terrazzamento con ringhiere in ferro e plinti in trachite (risalenti, terrazza e ringhiere, alla prima metà del Novecento), infine una terza porzione è a ponente e vi confluiscono le Vie Decimario e Duomo e il Vicolo del Campanile.
Anche questo sagrato, come detto all'inizio, fu consacrato e anni addietro presso le mura occidentali del Duomo emersero delle sepolture del Cinquecento-Seicento, usate più volte nei secoli.
Dati di Riferimento | |
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Anno di esecuzione | 1964 |
Misure dell'opera | cm. 80,2 x 60,4 |
Segnalazione di particolarità e/o allegati | L'opera è stata acquisita con delibera n. 411 del 19/10/1965 |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Tavola di compensato |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Presenti |
Informazione sui materiali | Gesso di Bologna e colla animale |
Descrizione del colore | Bianco |
Spessore | Sottile |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Fluida |
Presenza di iscrizioni | Presenti |
Trascrizione | "M. Delitala" |
Tecnica di scrittura | A pennello |
Tipo di caratteri | Corsivo |
Localizzazione | Quadrante inferiore di destra |
Originalità | Originale |
Presenza di mutamenti del colore | Presenti |
Tipologia | Variazioni di tono |
Intensità | Leggera |
Colori interessati | Tutti |
Vernice | |
Presenza della vernice e/o finitura originale | Assente |