Il paesaggio sardo offre infiniti spunti al pittore per l'intero arco della sua attività: qui si apprezza uno scorcio di paesaggio montano barbaricino, con scoscese cime sullo sfondo, sfumate con il cielo, mentre in primo piano è una radura erbosa, che termina con arbusti e alberi sullo sfondo, mentre a sinistra si leva, in mezzo ad alcuni massi, un albero isolato.
L'opera è abbastanza particolare per la tecnica adottata, il Monotipo: esso fu scelto da Ballero dopo il 1925, nell'ultimo periodo della sua attività artistica, e le opere così eseguite sono databili tutte al 1930, anno di sperimentazione, per cui si è optato di datare a tale anno anche il pezzo della collezione camerale.
Dati di Riferimento | |
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Anno di esecuzione | 1930 |
Misure dell'opera | cm. 30,8 x 17,2 |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Carta rosaspina |
Presenza di deformazioni | Presenti |
Tipologia delle deformazioni | Spanciamenti |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Assenti |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Pittura a monotipia |
Presenza di iscrizioni | Presenti |
Trascrizione | A. Ballero |
Tecnica di scrittura | A pennello |
Tipo di caratteri | Corsivo |
Localizzazione | Quadrante inferiore di sinistra |
Originalità | Originale |
Presenza di mutamenti del colore | Presenti |
Tipologia | Variazioni di tono |
Intensità | Leggera |
Colori interessati | Tutti |
Vernice | |
Presenza della vernice e/o finitura originale | Assente |