Di notevole bellezza per la strutturazione compositiva, architettata con bravura sulle diagonali date da trave e sega, la xilografia dimostra quale livello raggiunse Floris nell'incisione: è un linguaggio pulito e diretto, che punta il dito del realismo sulla quotidiana fatica delle classi basse, gli umili lavoratori che ogni giorno agiscono nel teatro del mondo come innumerevoli comparse del “dramma” della vita. Il lavoro dei due operai intenti a segare la trave diventa momento per Floris di riflessione: il suo tratto con la visione del chiaroscuro dà alle due figure la fisicità dell'azione.
La fonte d'ispirazione:
Olzai e la Casa-Museo di Carmelo Floris
L'immagine dei due uomini impegnati a segare la grande trave è senza tempo e senza luogo, ma Floris si è forse ispirato ai lavori di falegnameria pesante che venivano svolti nel suo paese, Olzai, ricco di boschi e posto tra alti monti dai fianchi accidentati e ammantati di verde.
Il piccolo paese (conta oggi poco più di 900 abitanti), è posto a quasi 500 metri sul livello del mare, serrato tra monti dai profili alquanto scoscesi e attraversato dal rio Bisine, che appare oggi ben canalizzato a seguito di una brutta alluvione che travolse il paese a inizio del Novecento. Dentro il centro abitato, curato e con diverse case tradizionali restaurate, si possono visitare la Casa-Museo del pittore Carmelo Floris (che vi abitò a partire dal 1908 sino alla morte), uno degli antichi mulini ad acqua (recentemente restaurato) e la chiesa parrocchiale intitolata a Santa Barbara, al cui interno è conservato il quattrocentesco “Retablo della Peste”, opera di un anonimo maestro di cui si conosce quest'unica opera e sebbene sia probabilmente vissuto ed abbia operato a Cagliari, è detto “Maestro di Olzai”.
La Casa-Museo di Carmelo Floris fu inaugurata nel dicembre 2003, restaurando l'immobile (le cui origini risalgono al XVII secolo) e ponendovi all'interno un vero percorso della memoria dell'illustre olzaese, con oggetti del quotidiano, mobili, opere. Acquistata dal Comune di Olzai nel 1999 dalla vedova dell'artista, la dimora è posta nel rione denominato S'Umbrosu ed è divenuta una struttura museale moderna che ha valorizzato tutti gli spazi originari, mantenendone l'aspetto, soprattutto lo studio del pittore.
La struttura è una caratteristica casa tradizionale: appartenuta nel Settecento al nobile locale don Sebastiano Melis, pervenne a Grazia Nonnis Tola (madre di Floris) per eredità. La dimora conta quattro ingressi, aperti sulle due vie su cui prospetta, e questa particolarità faceva dire a Carmelo Floris: <<La mia casa ha quattro porte e sono sempre aperte>>, essendo ottimo ospite secondo la miglior tradizione sarda dell'interno.
La Casa-Museo si compone di tre piani, del giardino e del cortile oltre che ad altri ambienti un tempo dedicati a funzioni rustiche. L'ingresso è sulla Via Sant'Anastasio: il piano terreno era un tempo dedicato ai magazzini e alla Domo 'e Forru ossia la stanza del forno; il primo piano era la parte residenziale della famiglia e contava la cucina, il salotto buono, le camere da letto padronali (due, quella della madre e quella del pittore) e una stanza soppalcata; il secondo e ultimo piano fu sistemato da Carmelo Floris per accogliere il suo ampio studio, dove lavorò per decenni, con luminose e larghe finestre affaccianti sui tetti di Olzai e sui panorami dei monti di Urriai e la vallata con il Monte Gulana, e con all'interno gli oggetti dell'artista quali il torchio per la stampa delle xilografie, una radio a valvole Siemens, gli strumenti di lavoro etc. tutto lasciato come quando l'artista morì nel 1960.
Dati di Riferimento | |
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Anno di esecuzione | 1934 |
Misure dell'opera | Lastra cm. 24 x 33 |
Segnalazione di particolarità e/o allegati | Negli Inventari Camerali precedenti l'opera è catalogata col titolo "I Barcaroli". Nel passpartout è presente la scritta: "I Boscaioli - Floris 1934 - ...(segue firma autografa originale)" Sul fondo della cornice è applicata la targhetta: "Mostra del Sindacato Regionala Fascista delle Belle Arti - Primavera sarda |
Il Supporto | |
Presenza di un supporto originale | Presente |
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivo | Carta per incisioni |
Presenza di modificazioni causate dall'azione di organismi | Presenti |
Descrizione dell'aspetto di queste modificazioni | Ingiallimento e depositi organici |
Strati Preparatori | |
Presenza di strati preparatori | Assenti |
Pellicola Pittorica | |
Aspetto della pennellata e/o del "ductus" | Xilografia |
Presenza di mutamenti del colore | Presenti |
Tipologia | Vistosa variazione di tono da ossidazione |
Vernice | |
Presenza della vernice e/o finitura originale | Assente |