Rassegna Opere d'Arte Digitale Nord Sardegna

Ragazza di Ollolai
Dipinto a olio su tavola di compensato
1936

Il dipinto testimonia come Carmelo Floris divenne sensibilmente realista nella sua visione artistica, maturando negli anni: se stilisticamente poco o nulla cambia, il suo sguardo con gli Anni Trenta diviene sempre più attento, appassionato al soggetto che ritrae perché curioso di scioglierne e svelarne le parti più recondite, le sfaccettature introspettive: fisionomia e psicologia della persona che ha per modello sono registrate e riportate con vigore sul supporto, con cromie robuste e a volte non prettamente naturali ma venate d'espressione. Questa ragazza ritratta è una delle tante ollolaesi che Floris volle immortalare, affascinato dalla popolazione genuina del centro che vide la sua infanzia per la quotidianità che essa esprime: l'elemento etnografico resta emarginato nel costume tradizionale vestito, che è presentato con la stessa normalità che avrebbe un qualsiasi indumento di produzione industriale.


 

La fonte d'ispirazione:

Ollolai

Il paese, assai tradizionale e conservatore nell'aspetto delle sue architetture e nei costumi dei suoi abitanti, fu visitato da Giuseppe Biasi, che vi soggiornò durante uno dei suoi viaggi per la Sardegna (era il 1908), ma ospitò anche e più a lungo l'allora giovane Carmelo Floris, pittore che da là poi approdò all'Accademia di Roma per perfezionarsi. Ollolai allora era un paese agro-pastorale che contava poco meno di 1700 abitanti: oggi a causa del decremento della popolazione interna all'isola ne conta meno di 1400.

La storia del paese, che dà il nome alla Barbagia di Ollolai, registrò diversi eventi nel medioevo giudicale, quando l'abitato fu il centro amministrativo di riferimento per i paesi montani d'intorno, che scomparvero tutti con l'arrivo dell'età Spagnola: al XVII secolo restava, di fatto, nel distretto soltanto Ollolai. Sull'origine del villaggio e su alcuni avvenimenti locali avvenuti in età storica si conservano numerosi racconti e leggende. Ollolai è sempre stato un paese “forte” dal punto di vista identitario: ha mantenuto diverse feste religiose che hanno soppiantato, come di solito accade in Sardegna, riti originari del paganesimo.

L'abito tradizionale femminile ollolaese colpì i pittori Carmelo Floris e Giuseppe Biasi, come accennato all'inizio: nel paese è rimasta la memoria dei due artisti che disegnavano seduti presso la chiesetta di Santa Susanna, prendendo spunti dalle figure in costume tradizionale degli abitanti. Il vestiario tradizionale femminile si compone di diversi pezzi. Innanzitutto Su Cappiale, la cuffietta ornata con nastro rosso e gale dorate legata sotto il mento con un nastro: la cuffietta nasconde la particolare acconciatura che raccoglie i capelli entro la cuffia, acconciatura detta Su Crundhile. Sopra la cuffia, alla quale è fissato con una spilla, è posto il velo bianco quadrato molto ampio, chiamato Su Tullu, anche se nelle grandi ricorrenze esso è sostituito da Su Miccadore Anellau ossia un fazzoletto marrone ampio e dalle lunghe frange annodate, ricamato con fiori ricamati con fili di seta di vari colori. Sa hamisa pramà è la camicia bianca, ricamata e plissettata, che è chiusa nel tronco dal piccolo busto detto Sas Palas in panno rosso e ornato da ricami e gale. Sopra la camicia si porta Su Zippone, giacchetto di broccato ricamato. Infine vi è la gonna detta Su Vardellinu, fittamente plissettata e orlata da una fascia decorata, sotto di cui sta la seconda e più pesante gonna di orbace color granata chiamata Su Hudditu de Listone, anch’essa fittamente plissettata e orlata da una fascia di decori ricamati. Il grembiule, posto sopra, è detto Su Hodale e si compone in un triangolo di seta gialla, verde e bianca.


 

Dati di Riferimento
Anno di esecuzione1936
Misure dell'operacm. 28,7/29,0 x 39
Segnalazione di particolarità e/o allegati

Sul retro è stata applicata la targhetta a ghirlanda del CONSIGLIO PROVINCIALE dell' ECONOMIA CORPORATIVA inv. 616

Il Supporto
Presenza di un supporto originalePresente
Nome della fibra tessile e/o del materiale costitutivoTavola di compensato
Presenza di modificazioni causate dall'azione di organismiPresenti
Descrizione dell'aspetto di queste modificazioniPresenza di macchie polverose grigie e depositi organici
Strati Preparatori
Presenza di strati preparatoriAssenti
Pellicola Pittorica
Aspetto della pennellata e/o del "ductus"Fluida e corposa
Presenza di iscrizioniPresenti
Trascrizione"Carmelo Floris - Carmelo Floris"
Tecnica di scritturaA graffito
Tipo di caratteriStampatello
LocalizzazioneQuadrante inferiore di destra
OriginalitàOriginale
Presenza di mutamenti del colorePresenti
TipologiaVariazione di tono
IntensitàLeggera
Colori interessatiTutti
Presenza di difetti di adesione agli strati preparatoriPresenti leggeri difetti di adesione, circoscritti
Segnalazioni di particolarità e/o allegatiL'artista ha modificato l'impianto pittorico sovrapponendo nuove cromie povere di legante, non rispettando la regola del "grasso su magro"
Vernice
Presenza della vernice e/o finitura originaleAssente